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Il cambiamento inizia OGGI

N. 2 – Aprile 2025
DONNE, MOSAICO DI IMPEGNO E PASSIONI

Introduzione

In ogni angolo del mondo, le donne costruiscono, ispirano, trasformano. Ogni gesto, ogni parola, ogni scelta compongono un mosaico straordinario fatto di determinazione, creatività, intelligenza emotiva e impegno quotidiano. Un mosaico che dà forma e sostanza alla società, alla cultura, alla famiglia, al lavoro, alla spiritualità.


Questo numero è un omaggio al genio femminile, tema caro anche a Papa Francesco che, nell’opera “Sei unica. Inno al genio femminile”, celebra con delicatezza e profondità la straordinaria forza, bellezza e complessità dell’universo donna. Non un elogio superficiale, ma un invito a riconoscere il valore autentico delle donne, spesso invisibile, eppure fondante.
In un tempo che chiede equità, ascolto e cambiamento, vogliamo accendere i riflettori su storie, percorsi, battaglie silenziose e passioni accese.

Ogni articolo, testimonianza e approfondimento qui raccolto vuole dare voce a quel genio silenzioso e potente che Papa Francesco descrive così:
“Tu sei unica, perché sei capace di vedere oltre. Di abbracciare con tenerezza. Di resistere con coraggio. Di generare vita in mille forme diverse.”


Che sia nei campi del sociale, nell’educazione, nello sport, nell’arte, nell’attivismo o nel quotidiano più semplice, le donne continuano a essere protagoniste di una rivoluzione gentile, fatta di presenza e visione.
Questo mosaico è per loro. E parla a tutti.

 

A cura dell’Area Comunicazione

Spiritualità

La donna dall’antico al nuovo testamento è generatrice di vita

Suor Stefania Pusineri – Istituto Beato Luigi Palazzolo

Molte sono le figure femminili presenti nella Sacra Scrittura. Fin dalle prime pagine della Bibbia, la donna ci viene presentata con una identità ben precisa.

Società

Donne e futuro, la cultura della parità e del rispetto

Donatella Soluri – Presidente Commissione Pari Opportunità Provincia di Catanzaro

La parità di genere rappresenta una delle sfide più significative dei nostri tempi. Nonostante i grandi passi in avanti e i progressi fatti negli ultimi anni, la parità di genere è, purtroppo, un traguardo lontano da raggiungere, soprattutto in alcune parti del mondo.

Istruzione

Magistra Vitae

Rossella Guarnieri | Docente

La figura della donna nella sua funzione di madre, educatrice e insegnante è inevitabilmente legata al lungo e difficile percorso che le donne hanno dovuto intraprendere verso un’emancipazione che, ancora oggi, le vede impegnate e non ancora vittoriose.

Sanità

Donna e scienza: la scelta di esserci

Mjriam Capula – Ricercatrice

Cosa significa oggi essere donna nel mondo della scienza? È una domanda che mi accompagna da tempo e che trova spazio nella mia quotidianità fatta di laboratori, analisi e riflessioni.

Volontariato e Terzo Settore

La Fidapa: donne professioniste, al servizio di altre donne

Rossella Barillari – Presidente Fidapa BPW Italy Sezione di Catanzaro biennio 2023-2025

La FIDAPA è un movimento di opinioni sempre al passo con i tempi. Nota come Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, da qualche anno viene più correttamente indicata con l’acronimo FIDAPA – BPW Italy (Business and Professional Women).

Sport

Il calcio è anche donna

Roberta Critelli – Area Comunicazione Fondazione Città Solidale ETS

Negli ultimi anni il calcio femminile ha smesso di essere una nicchia silenziosa per diventare una realtà viva, vibrante e sempre più seguita. 

Rose & Fiordalisi. Inno alla forza delle donne e al coraggio delle madri

Un evento unico che intreccia teatro, musica, danza e testimonianze vere per dare voce a chi, troppo spesso, viene messa a tacere: le donne e madri vittime di violenza domestica.

📅 Data: 27 Maggio 2025
📍 Luogo: Teatro Comunale di Soverato
🕕 Orario: ore 18.00

Una serata intensa ed emozionante, dove l’arte diventa strumento di denuncia, riflessione e speranza.
Sul palco, storie vere prenderanno forma attraverso parole, corpi e note. Ogni gesto, ogni suono, ogni parola sarà un grido contro il silenzio.

🌹 Perché nessuna donna debba sentirsi sola. Perché ogni madre possa rinascere.

👉 Ingresso gratuito – Prenotazione consigliata.
🔗 comunicazione@fondazionecittasolidale.it

Testimonianza

L’amore narcisista si maschera bene

All’inizio si presenta sotto forma di gesti romantici, regali, attenzioni continue. Ti fa sentire unica, indispensabile. Ti protegge… troppo. Diventa geloso di tutti, non solo nei riguardi dei maschi ma anche degli amici e della famiglia. Ti fa credere che il mondo là fuori voglia approfittarsi della tua bontà, della tua gentilezza, della tua (presunta) debolezza nel non riuscire a dire “no”.
Così inizi a dubitare di tutto e di tutti. Lui diceva di sapere che la mia famiglia parlava male di me, che mi definivano pazza, facilmente influenzabile, plagiata da uno che sa solo bere. Quando dicevo che volevo affrontare la questione con i miei, lui rispondeva: “Non ti diranno mai la verità. Devi credere a me, perché ti amo.”
Alla fine, mi convinse a trasferirmi da lui, dopo appena 14 mesi. Diceva che i miei non mi meritavano nonostante li aiutassi a casa e al lavoro, che si vergognavano di me e che non ero capace di prendere decisioni da sola. Lentamente, iniziai a credergli. Non immaginavo che da quel momento, per me, sarebbe stata la fine, la distruzione sia emotiva che fisica.
Voleva sapere il motivo per cui continuavo ad andare a casa dei miei genitori, visto che io vivevo insieme a lui. Se loro non venivano a prendermi dal lavoro, secondo lui era una prova che non mi amavano. Mi colpevolizzava per tutto. Mi accusava di voler sembrare indipendente per orgoglio, quando in realtà stavo solo cercando di non pesare su nessuno.
Ma in realtà lui non voleva condividermi con la mia famiglia perché voleva che facessi tutto solo per lui: la cena pronta, la casa in ordine, potevo solo prendermi cura di lui, era bravo a farmi credere che lui mi amasse più di chiunque altro.
Col tempo, iniziai ad allontanarmi da tutti. Mia madre veniva a cercarmi, perché io ormai non mi facevo più vedere. Ero diventata succube. Non sapevo di essere dentro un amore tossico.
Dopo 17 mesi di convivenza, ci sposammo. E da lì iniziò il vero incubo. Minacce, insulti, umiliazioni. Anche minacce di morte verso la mia famiglia. Se cercavo di ribellarmi, mi rispondeva: “Ora sei mia moglie, devi fare tutto quello che ti chiedo.” Anche il mio corpo era diventato sua proprietà. Se non “obbedivo”, arrivavano i calci, le botte, gli insulti. Mi sentivo una schiava. Mi rifugiavo nel lavoro anche la domenica, solo per non restare chiusa in casa con lui. Ma anche lavorando, i miei soldi non erano miei: dovevo darli tutti a lui.
Più volte ho provato a lasciarlo. Più volte, però, per le sue promesse e lacrime da coccodrillo, tornavo da lui. Credevo al mostro perché era bravo a manipolarmi. Ho perso il conto delle volte in cui sono tornata sui miei passi perché avevo sempre paura delle conseguenze. Ero rimasta con lui perché minacciava di fare del male alla mia famiglia nel caso in cui l’avessi lasciato. Mi faceva sentire in colpa, mi spaventava. Mi ha fatto male, fisicamente ed emotivamente. Ho avuto lividi e dolori per settimane. Si trasformava in una bestia. Ho visto la morte con i miei occhi tante volte, fin quando ho smesso di vedere uno spiraglio di luce, ma solo buio.
Poi, qualcosa è cambiato. Pregavo ogni giorno per far sì che avessi quel coraggio che non avevo. Mi mancava la forza per liberarmi da questa paura che mi paralizzava. E grazie a chi mi ama, grazie agli “angeli” che ho avuto accanto, ho trovato la forza di denunciare. Sono stata portata in questa struttura protetta, perché solo così potevo salvarmi. All’inizio facevo fatica ad accettare di essere io quella che doveva nascondersi, mentre lui era libero. Ma qui ho iniziato a rinascere. Dopo tre mesi, con il supporto della struttura, ho iniziato a lavorare. Quel lavoro è stato la mia prima vera libertà: lo stipendio era mio. Le scelte erano mie. I primi tempi non sono stati facili. Attacchi di panico, notti insonni, pianti. Ma poi, un giorno, è arrivata la notizia che tanto speravo. Il maresciallo mi ha chiamata. Avevo ottenuto il provvedimento. Ho pianto, incredula. Finalmente ce l’avevo fatta. Ogni giorno ringraziavo il maresciallo e la struttura che hanno creduto in me.
Avevo giurato di non innamorarmi mai più. Di non fidarmi più di un uomo. E invece, il destino mi ha sorpreso. Un giorno, un uomo gentile e rispettoso ha iniziato a interessarsi a me. Mi chiedeva come stavo, se c’era qualcosa che mi turbava. Io rispondevo sempre di no, perché mi vergognavo. Finché un giorno gli ho raccontato la verità. Che avevo denunciato mio marito. Non gli dissi subito che vivevo in una struttura, ma lui capì che qualcosa non andava. Con pazienza e rispetto, ha continuato a starmi vicino. Quando mi ha chiesto se avevo paura di lui, gli risposi: “Degli uomini, in generale.” Con il suo modo dolce, attento, con le sue parole e il suo sorriso, ha fatto crollare le mie difese. Mi ha fatto capire che non tutti gli uomini sono uguali, perché per uno che sbaglia non devono essere giudicati tutti gli altri. Oggi so che, anche quando tutto sembra perduto, la vita può sorprenderti. Il tempo cura, ma serve anche coraggio. E chi ha vissuto l’inferno, sa quanto sia difficile trovarlo. Ma io oggi sono qui. E ce l’ho fatta.

Testimonianza anonima

Dal 1999 al 2024: 25 anni di storia, 25 anni di emozioni

Fondazione Città Solidale ETS

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