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Il cambiamento inizia OGGI

Anno XIX Numero 4 – Novembre 2022 – IL DONO: provvidenza per chi lo riceve e grazia per chi lo offre.

SPECIALE 23 DICEMBRE

Natale 2022, dono di umanità e fraternità.

Per diventare ed essere davvero uomini e donne migliori, sempre docili al cambiamento, bisogna percorrere un sentiero, quello della vita interiore, che è una vera avventura spirituale, quella che “informa” tutta la nostra esistenza! Ora, il Natale del Signore, di cui celebriamo non la ricorrenza ma il memoriale della venuta sulla terra di Gesù, ci invita a pensare a questa nascita in termini di “incarnazione”, cioè di trasformazione e di comunicazione della vita divina alla nostra stessa vita. I Padri della Chiesa parlavano di “mirabile scambio” tra l’umano ed il divino. Dio, dall’alto dei cieli, viene sulla terra, si incarna in Gesù, diventa uomo, affinché l’uomo diventi (come) Dio. In effetti, il Signore, nella sua infinita bontà e tenerezza, viene ad abitare in mezzo a noi perché possiamo fare esperienza di Lui e rivestirci della sua divinità. Celebriamo ogni anno il Natale per verificare quanto Cristo Gesù è cresciuto dentro di noi, rendendoci più umani, più intimi a Lui, più vicini al divino. Si tratta di “misurare” il nostro desiderio di Dio e verificare se si sta trasformando in presenza di Lui in noi. Ciò che rimane essenziale e prioritario per una vita buona, completa, ricca di senso, è proprio la nascita di Gesù nell’anima, nel cuore, in ciascuno di noi. Se ogni anno Lui crescesse davvero dentro di noi, la fraternità tra noi e nell’umanità che ‘abitiamo’ sarebbe certamente più visibile e tangibile. Mi colpisce sempre quella frase del poeta Angelus Silesius che ogni anno incrociamo in questo tempo natalizio: “Quando anche Cristo fosse nato a Betlemme mille volte se non nasce in te, tu sei perduto per l’eternità”. Non permettete allora che questo Natale, forse come altri nel passato, passi senza incidere positivamente nel vostro cammino: fate in modo che non sia una festa superficiale, banale, fatta solo di esteriorità. Datele un senso, un significato, un’impronta … lasciate che vi segni dentro e vi aiuti a “ri-nascere”. Questo è il Natale vero e è questo il Natale che auspico e auguro a ciascuno di voi. Solo Dio risponde alla sete che sta nel cuore di ogni uomo! In questi tempi che viviamo, segnati da violenze, guerre, pandemie, catastrofi naturali, crisi economica e finanziaria, Lui affronta insieme a noi i problemi della vita quotidiana, non mortifica i nostri desideri autentici, anzi li illumina, li purifica e li porta a compimento. “La festa del Natale ci ricorda che Gesù è la nostra pace, la nostra gioia, la nostra forza, il nostro conforto – dice papa Francesco – ma, per accogliere questi doni di grazia, occorre sentirci piccoli, poveri e umili come i personaggi del presepio”. In questo Natale, sentiamoci più Casa di Dio, veramente prossimi a coloro che sono nell’emarginazione e nella povertà, sosteniamo e consoliamo quanti si trovano nella sofferenza e nel dolore, accompagniamo con la preghiera, l’affetto e il sostegno materiale coloro che sono afflitti da soprusi e malattie e portiamo l’abbraccio di Dio ovunque ci sono contrasti, divisioni e conflitti. Insieme, particolarmente in questo momento della storia, siamo chiamati a diventare ‘artigiani’ di pace. Il Natale sia per tutti fonte di Luce, sorgente di Comunione e dono di Fraternità e di Umanità per tutti voi, per le vostre famiglie e le persone che amate! Auguri!

Buon Natale!
p. Piero Puglisi

2 NOVEMBRE …IL DONO della PREGHIERA.

È la Commemorazione dei Defunti che ci riconduce, una volta all’anno, alla finitezza della nostra esistenza e ci spinge a far visita ai nostri cari quasi come fosse un atto dovuto. Eppure non è la visita o il fiore a dare il giusto senso a questa giornata soprattutto se la prima è vissuta come un atto dovuto e il secondo appassisce in poco tempo. Commemorare qualcuno significa ricordarlo, cioè rimetterlo nel cuore, custodirlo in esso e nei ricordi più intimi e profondi. Commemorare qualcuno significa regalare del tempo, ma soprattutto donare una preghiera, la preghiera che in questo caso è manifestazione profonda di fede. Riprendendo le parole di Don Tonino Bello “è il continuare ad avere fede nonostante l’evidenza”. L’evidenza della morte, della vita finita, morte che altro non è che l’accesso alla piena com-unione con Dio, anticipata nel piccolo tratto di vita che ci è stata donata. Il dono della vita, il dono di una nuova vita ultraterrena che si auspica con il dono della preghiera. «Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova»

La Redazione

SOCIETA’

Il dono, dal concetto di scambio e baratto alla gratuità…in una società in cui il tangibile si trasforma in immateriale.

Redazione Fondazione Città Solidale

Nelle società antiche, quelle meno evolute, in cui le comunità erano rappresentate dalle mura domestiche e le regole di convivenza erano basilari, la produzione e lo scambio avvenivano per il sostentamento della famiglia, per soddisfare i bisogni primari di ogni singolo membro.

SPIRITUALITA’

La gioia del donare: la logica del Vangelo della gratuità.

Don Francesco Pasquale Pilieci

L’amore ci insegna a donare con larghezza senza fare conti in tasca. Questa è l’esperienza che ogni uomo vive quando ama qualcuno, privandosi di ciò che è necessario purché la persona amata abbiatutto ciò che desidera.

VOLONTARIATO E TERZO SETTORE

Il senso profondo del dono per le Associazioni di Volontariato.

Marco Angilletti – Fundraiser e scrittore

Esiste una straordinaria unità di misura per decifrare la bellezza di una comunità: è la propensione al dono, vale a dire la capacità del singolo individuo di sapersi spendere per gli altri.

SANITA’

Una seconda opportunità: la donazione degli organi, un atto d’amore e una questione etica.

Maria Capria – Nefrologa

Sono decine di migliaia i pazienti che beneficiano ogni anno, nel mondo, di un trapianto d’organo. Attualmente più dell’80%dei pazienti che vengono trapiantati ritornano ad un’ottima qualità di vita, sottraendosi a terapie invalidanti o salvandosi da malattie mortali. 

ISTRUZIONE

Educare al dono, dall’istruzione formale all’apprendimento informale. Un viaggio tra la scuola e gli oratori

Simona Procopio – Insegnante ed educatore in oratorio parrocchiale

Oggi più che mai l’educazione chiama urgentemente tutte le forze in campo per rispondere alle molteplici esigenze di cui i bambini e gli adolescenti hanno bisogno.

SPORT

Come sperimentare il dono nello sport? Non solo solidarietà!

Daniela Critelli – Giornalista sportivo

Cosa significa il dono nello sport? Per rispondere a questa domanda bisogna fare qualche passo indietro e capire l’importanza della pratica sportiva per l’uomo.

La parola a…

Salve mi chiamo Ippolito, un anno ed un mese fa, grazie al nostro grande Signore, ho ricevuto il dono di un nuovo rene. Gli anni che hanno anticipato questo evento sono stati anni devastanti sia a livello fisico ma soprattutto mentale. Il dover accettare che a 26 anni, per una banale tonsillite non curata bene, devi seguire una vita impeccabile senza poter fare quello che molti tuoi coetanei facevano non è stato bello, ma con forza d’animo e volontà, speri che la malattia proceda più lentamente possibile ed invece non è così. Per fortuna sei un ragazzone di 1.85 m per 82 kg e con un sistema immunitario perfetto e proprio per questo la malattia procede in modo galoppante. Iniziano le cure con cortisone, immuno soppressori e chi più ne ha più ne metta, il primo ciclo nel 2017 sembra funzioni, l’insufficienza renale rientra come tutti gli altri valori ed è proprio in qual momento che dopo un anno che hai sfiorato i 100 kg che dici “bhe il sacrificio però ha dato i suoi frutti”. Piano piano riprendi in mano la tua vita dai un taglio netto a tutto e ritorni a vivere. Tutto bellissimo con tanti sacrifici per le medicine che comunque devi prendere per il mantenimento ma era un giusto compromesso. Nel 2012 però, dopo neanche due mesi dal matrimonio, sento che c’è qualcosa che non va, dimagrisco repentinamente e inizia di nuovo la stanchezza, faccio le solite analisi di controllo e nuovamente ritornano le stelline sui risultati. Da lì i medici riprendono a farmi seguire una nuova cura che sembrava andar bene, ma nel 2017 di colpo tutto salta, la creatinina sale a 4 e si decide una terapia d’urto, cercando di prolungare il più possibile lo spettro della dialisi. Spettro che si materializza il 18 Ottobre del 2018, rischio di andare in acidosi e quindi morire e così in urgenza con un catetere messo nell’arteria centrale (gola) a 39 anni, faccio la mia prima dialisi, dopo un mese intervento a Salerno per la fistola e poi 2 anni 11 mesi e 19 giorni di dialisi, dove per quei maledetti 3 giorni a settimana devi andare in ospedale a farti ripulire. Ti senti come una spugna che viene spremuta, vieni svuotato e riempito per ben 80 volte in 4 ore di dialisi ma almeno sai che il girono dopo starai relativamente bene e potrai dedicarti ai tuoi figli. Sì, i miei figli che mi hanno dato la forza di superare tutto e andare avanti, prima di andare la mattina in ospedale alle 7, passavo a baciarli e quella era la mia dose di forza e coraggio che mi serviva per superare il dolore fisico ma soprattutto mentale. Quello fisico alla fine lo superavi ma quello mentale era più difficile da sopportare, non poter giocare con i miei figli come tutti i papà fanno, non poterli prendere in braccio, non potergli far fare tante cose era il dolore più grande e devastante che un Uomo possa sopportare. Ma la notte tra il 28 ed il 29 Settembre del 2021 tutto cambia una telefonata alle 23.45 del 28 mi dice che ero la prima riserva per un eventuale trapianto così mi preparo per andare a fare la dialisi (routine del caso) e poi la seconda telefonata alle 00.05 del 29 Settembre (il girono degli Arcangeli) dove il medico mi dice quasi urlando Sig. Gugliotta Lei è il primo candidato, non più riserva, voli a fare la dialisi e vanga subito a Cosenza. Quelle 6 ore passarono in un batter di ciglio e finalmente dopo ore di attesa nella sala trapianti dell’ospedale di Cosenza alle 16.45 mi salgono in sala operatoria. Mi risveglio che era buio erano le 23.30 mi dicono che era andato tutto bene e che il rene miracolosamente era già partito dopo neanche qualche ora dall’innesto. Un mese in ospedale e poi una nuova vita, dove riprendi anche se in modo parziale la tua normalità, il lavoro, gli amici quelli veri, la famiglia e ti rendi conto che non ti serve nient’altro. Oggi a distanza di un anno sembra procedere tutto bene ma è ancora presto per dare una risposta definitiva, ma so per certo che il Grande Architetto dell’Universo ha disegnato per me un progetto un bel pò articolato. Ha progettato per me, e per fortuna, delle fondazioni molto forti, che nel tempo ha rafforzato con l’arrivo dei miei figli ed è grazie a Lui che questo miracolo è stato possibile. Sono sempre stato molto credente e, aihmè, poco praticante ma quel 29 Settembre del 2021 è stata la prova che un supremo esiste e si è palesato attraverso il mio donatore G.M., un ragazzo della mia stessa età che prima di salire in paradiso mi ha dato la possibilità di rinascere per la seconda volta. Questa data spiritualmente corrisponde ad un passaggio fondamentale per chi crede come me, la morte di un Uomo che ridona la vita ad un altro Uomo, esattamente come Gesù che morì sulla croce per dare a noi una nuova opportunità di vita ma ripulita dalle scorie profane che la società oggi purtroppo crea.

Un caro ed affettuoso abbraccio

dott. Arch. Ippolito Gugliotta

ORA TOCCA A TE, TOCCA A NOI!

Donare! Tante volte capita di interrogarsi su cosa e in che modo sia giusto farlo. Donare per alleggerire la propria anima, donare perché si ha in abbondanza, donare per mettere in pratica insegnamenti cristiani. Eppure per Einstein il valore di una persona risiede proprio in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere e ciò vale ancor di più se si tiene in considerazione la dignità della persona che riceve ma soprattutto la causa del gesto. Il dono è ancora più profondo e umano se garantisce una risposta concreta e duratura ad un bisogno permanente a cui, ogni uomo coinvolto o non coinvolto direttamente ha il dovere di rispondere. Ecco allora che sostenere progetti come «Dopo di Noi…Durante Noi…Con Noi» di Fondazione Città Solidale, sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI diventa fondamentale in una comunità in cui mancano le risposte ad un bisogno così speciale. È importante che ciascuno di noi faccia la sua parte. Sostenere un progetto come questo, vuol dire sostenere una famiglia che ha vissuto una vita alla ricerca di risposte, sostenere giovani uomini o donne a trovare la propria strada nel mondo nonostante una disabilità innata o acquisita, significa offrire opportunità e lasciare testimonianza alle generazioni future che il dono, la solidarietà possono avere dei segni tangibili a testimoniare che l’amore verso il prossimo può tutto. Sostienici, sostieni chi ha una disabilità, sostieni la vita!
Scopri il progetto su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo per la raccolta fondi in favore di progetti solidali:

https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/dopo-di-noi-catanzaro

 

Pensieri al tempo del covid

L’esperienza del Covid, ancora non totalmente conclusa, ha naturalmente interessato anche Fondazione Città Solidale, sia in quanto Organizzazione (che ha dovuto fronteggiare l’emergenza nell’emergenza), sia in quanto persone, ciascuna con il suo ruolo, le sue responsabilità, la sua sensibilità. Molti in questo periodo hanno scritto, per fare memoria, per ritrovare un ordine ed un senso, per appuntare e trasmettere emozioni e riflessioni utili a sé stessi ed agli altri. Lo hanno fatto anche i componenti di Città Solidale: operatori, ospiti, il Presidente… E’ stato racchiuso tutto in questa raccolta che potete ricevere subito chiamando il n. 3519661212.

*Il contributo sarà devoluto ad iniziative legate al covid 19

Fondazione Città Solidale Onlus

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