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Sta per arrivare Babbo Natale ed è insito in molti il desiderio di trovare sotto l’albero una chiave per aprire nuovamente la porta all’attività sportiva e al tempo libero. Lo sport quel tanto discusso settore che è stato soggetto a restrizioni e che ha causato anche forti discriminazioni, tra quello agonistico e legato a forti interessi economici e quello invece più strettamente legato al benessere psicofisico e all’educazione. Ebbene si, perché chiudere una palestra, un centro sportivo non è solo dannoso per chi lo gestisce e per chi ci lavora, in quanto anche ciò che ad alcuni può apparire futile e superfluo genera economia e lavoro, ma viola per i bambini ed i ragazzi, per ciascuno di noi il diritto allo sport. Esatto! Il diritto allo sport! Quello che consiste essenzialmente nel diritto di tutti gli individui a svolgere attività fisica, quale elemento fondamentale per l’espressione della personalità, sia come singolo che nelle formazioni sociali, nonché per la prevenzione e per il miglioramento della salute psico-fisica. Se ci discostiamo dal diritto per affacciarci alla pedagogia le considerazioni diventano ancora più ampie e congrue. In primis lo sport è sinonimo di impegno ed in un periodo di chiusura generalizzata e di inflazione dei rapporti umani, è chiaro che aiuta a mantenere allenato non solo il corpo ma anche la mente. Fin da bambini si pratica sport con obiettivi ben precisi: socializzare, imparare ad ascoltare, ad osservare, a rispettare le regole e ad avere rispetto degli altri. Nella fase adolescenziale, l’attenzione si sposta sull’aspetto fisico. Dal punto di vista psicologico, inoltre, lo sport aiuta a superare i propri limiti, è una messa alla prova costante. Un capitolo a parte occorrerebbe dedicare agli sport di gruppo e ai relativi benefit. Il lavoro di squadra, si sperimenta in primis nello sport, il sentirsi parte di un gruppo, creare legami aiutano ad assaporare piacevoli sensazioni sia durante l’attività sia quando si è conclusa. Lo sport insegna ad esultare, è avvincente, è un collante che unisce popoli e razze, lo sport va a cercare la paura per dominarla, la difficoltà per superarla…lo sport è resilienza, capacità di rialzarsi …lo sport è tutto. È anche sconfitta! Caro Babbo Natale, però, comunica tu all’avversario Coronavirus, che avrà vinto solo il primo tempo, la partita la stravinciamo Noi che torneremo presto a tirare calci ad un pallone, a ballare, a lottare, a correre…Caro Babbo Natale tra i tuoi regali, quest’anno, restituisci il nostro diritto allo sport!

Francesco Lamanna – Dirigente accompagnatore under 17 Catanzaro Calcio

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