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È facile in uno stato di natura muoversi liberamente, se per libertà intendiamo quella condizione che permette al singolo individuo di esprimersi e agire in uno spazio aperto senza costrizioni. Il filosofo illuminista del diciottesimo secolo, Jean-Jacques Rousseau, parte proprio da questa considerazione quando descrive la condizione del “buon selvaggio” riconoscendo, tuttavia, al termine della sua riflessione che la libertà non è qualcosa di già dato naturalmente all’uomo, ma ciò che va conquistato e continuamente esercitato nella forma della partecipazione. Nel corso del tempo, numerosi filosofi, scrittori e persino cantautori hanno cercato di fornire diverse spiegazioni del termine “libertà” giungendo alla conclusione che la libertà consiste nella diversità, nella condivisione della propria opinione, nella possibilità di essere se stessi insieme agli altri. In linea con i principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la scuola si presenta come una comunità in cui ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per la crescita dell’alunno in tutte le sue dimensioni. Da mesi viviamo in una situazione di emergenza che sembra non avere mai fine e che ha indotto la comunità scolastica a sospendere la didattica in presenza e a ripensare il proprio agire. Anche l’Istituto di istruzione superiore “Enzo Ferrari” di Chiaravalle centrale ha risposto all’invito a rimodulare i propri saperi, le proprie professionalità e le relazioni per garantire il diritto allo studio di ogni discente: sotto la scrupolosa e vigile guida del Dirigente Scolastico, Saverio Candelieri, i docenti hanno affrontato la sfida ridefinendo il loro modo di confrontarsi con gli alunni. Inseguendo dpcm, decreti, note emanati in meno di un anno e le più recenti esperienze di innovazione didattica metodologica, il Dirigente Scolastico ha affiancato con inesausto impegno i docenti nel loro compito di continuare a mantenere i contatti con gli studenti rendendoli interlocutori attivi del proprio percorso di apprendimento, stimolando e motivando la loro partecipazione, condividendo dedizione e responsabilità. Le risorse scelte, condivise e adoperate mediante il registro elettronico e la piattaforma istituzionale hanno incoraggiato l’intervento attivo degli studenti, promuovendo un ambiente accogliente e di confronto. Non è mai mancata la comunicazione con le famiglie, un dialogo aperto e costante finalizzato ad una comunione di intenti: alunni, genitori e docenti sono stati più volte invitati attraverso azioni di monitoraggio ad esprimere la propria opinione sull’andamento delle attività, sulle procedure e strategie di intervento e a formulare soluzioni e proposte. Al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie è stato anche fornito un supporto psicologico in coerenza con la finalità del Miur, di garantire assistenza e prevenire l’insorgere di forme di disagio tra i componenti della comunità scolastica. Nessun alunno è stato mai lasciato solo e una particolare attenzione è stata rivolta soprattutto ai ragazzi con bisogni educativi speciali mediante percorsi curricolari più liberi da vincoli di tempo e di spazio e più compatibili con le esigenze e le disponibilità del singolo studente. Le difficoltà del momento hanno sottolineato, pertanto, l’importanza e la centralità del sistema scolastico sia in termini di formazione, sia come luogo di relazione, inclusione, partecipazione. Siamo liberi nella misura in cui partecipiamo a finalità condivise. La libertà, come ribadisce Giorgio Gaber, “non è il volo di un moscone”, per cui essere liberi non vuol dire vivere da soli, bisogna volare insieme agli altri condividendo, senza ostacolarlo, il battito d’ali altrui.

Chiarina Macrina – Docente di discipline letterarie e latino 

Liceo scientifico dell’Istituto d’istruzione Superiore “E. Ferrari’ di Chiaravalle C. le (Cz)

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