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Massimo Mauro, lei insieme a Gianluca Vialli e Cristina Grande Stevens avete creato la Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport. Un cammino quasi ventennale fatto di eventi sportivi, musicali, ecc. per la raccolta fondi da devolvere alla ricerca sulla SLA ed il cancro. Perché la “formula” celebrities, imprenditori, sport e ricerca sulla salute è vincente per fare fundraising?

Quando abbiamo iniziato io e Gianluca ci siamo prefissati un obiettivo preciso e ambizioso, quello di sconfiggere la SLA. La nostra gara di golf consolida i legami già molto forti con gli amici che, ormai da molti anni, ci sostengono in questa avventura. I Professionisti di Golf del Tour Europeo, le celebrities, gli imprenditori ed i partner trovano sempre il modo di rispondere all’appello, spinti dall’entusiasmo di competere al fianco di grandi campioni, il golf è uno sport affascinante e si respira un’atmosfera speciale che ti fa sentire a casa. Cerchiamo sempre di divertirci senza mai perdere di vista il motivo per il quale organizziamo questo evento di raccolta fondi, che ci permette ogni anno di finanziare importanti progetti di ricerca.

La figura femminile nei ruoli apicali e dirigenziali purtroppo stenta ancora a decollare nel nostro paese. Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus è stata anche promotrice della nascita di AriSLA, insieme a Fondazione Telethon, Fondazione Cariplo e Aisla Onlus, di cui lei è stato Presidente per otto anni fino a maggio del 2021, lasciando il posto a Fulvia Massimelli. Dunque quando i valori sono quelli della solidarietà il paradigma dell’uomo al vertice non vale più?

L’importanza del ruolo della donna nel mondo del lavoro sembra un fatto ormai riconosciuto nel nostro Paese, ma le disparità purtroppo sono ancora molte, il cammino sinora percorso è stato contrassegnato da numerosi successi, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Si è appena concluso un evento di raccolta fondi della fondazione. Aldilà dei risultati sportivi ci vuole dire come è andata dal punto di vista del fundraising?

A causa della pandemia quest’anno il tradizionale appuntamento con la nostra Golf Cup è saltato, ma grazie al contributo di Banca Generali Private e Candriam, la Fondazione Vialli e Mauro è tornata sul green con una competizione benefica che ha visto di nuovo insieme celebrities, imprenditori e amateurs per raccogliere fondi a favore della Ricerca sul Cancro. L’iniziativa contribuirà a mantenere l’impegno preso a favore della Breast Unit dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, coordinata dal Prof. Francesco Abbonante, grazie a un contributo di 60.000 euro.

A gennaio 2020 abbiamo scelto per la prima volta di individuare un progetto per contribuire allo sviluppo, la qualificazione e l’innovazione dei servizi socio-sanitari del meridione, contribuendo ai bisogni di cura della popolazione locale. La Fondazione ha infatti donato e fatto installare un sistema di mammografia digitale di ultima generazione completo di modulo acquisizione e gestione immagini Tomosintesi 3D, del valore complessivo di 150.000 euro, in grado di rilevare con una significativa accuratezza diagnostica lesioni tumorali al seno, anche di dimensioni ridotte, permettendo la precoce scoperta di patologie della mammella e una più agevole e sicura esecuzione delle biopsie mammarie.

La Fondazione Vialli e Mauro nasce da due campioni dentro e fuori dal campo, quanto l’amicizia è fondamentale per poter fare lunghi tragitti insieme?

Il mio rapporto di amicizia con Gianluca Vialli è stato determinante, è basato sul rispetto, la sincerità, la fiducia e la disponibilità reciproca. Solo così puoi portare avanti progetti ambiziosi, il gioco di squadra ci consente di continuare a credere, a non mollare, perché sognare è importante, ma impegnarsi concretamente lo è ancora di più.

Ultima domanda. Il futuro del fundraising nel mondo del volontariato necessita di un rilancio, di una ripartenza dopo il periodo pandemico non ancora concluso. Lasciare “traccia” di sé nel mondo con la beneficenza rimane sempre uno dei principi fondamentali?

Quando abbiamo iniziato nel 2003 ci sembrava interessante sia per noi ma soprattutto per chi era stato colpito da questa malattia mettere a disposizione le nostre facce, il nostro tempo e le nostre energie per fare qualcosa di importante, per cercare di vincere una partita che sarebbe davvero molto meglio di qualsiasi partita di calcio, cioè quella di contribuire ad arrivare ad un farmaco per gli ammalati di SLA che, ad oggi, non hanno speranza perché la SLA è una malattia che non ha una cura. Fare beneficienza significa fare qualcosa per gli altri ma allo stesso tempo per sé stessi, ti fa stare meglio e ci guadagniamo tutti.

Grazie a Massimo Mauro, un grande in bocca al lupo per il futuro della Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus

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