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La pratica della canoa in forma associata prende forma nel mese di giugno del 2013 quando un gruppo di amici si ritrovano a condividere, sulle spiagge di Catanzaro Lido, la passione per il mare e per questa attività ludico-sportiva. Prima di quella data, ovviamente, vi era chi già chi incrociava con la canoa il tratto di mare antistante il quartiere marinaro ma tali escursioni erano frutto di iniziative isolate e comunque, nella gran parte dei casi, circoscritte ai soli mesi estivi.

Sul finire dell’agosto del 2013, dopo le prime escursioni di gruppo, matura nel gruppo di amici la convinzione di organizzarsi e di fare uso della canoa anche nella stagione fredda secondo il motto, che poi diventerà un punto di riferimento per i kayakers di Catanzaro Lido, de “il mare tutto l’anno”.

Nulla di straordinario in tale aspettativa ma per la città di Catanzaro (e per la Calabria in generale) il fatto nuovo è questo: il mare viene proposto dai canoisti come un luogo da “vivere” tutti i giorni e tutto l’anno. Da qui inizia l’avventura: il gruppo cresce rapidamente, altri appassionati si uniscono all’originario nucleo dei “pionieri” e ben presto il mare che bagna il Golfo di Squillace si tinge delle variopinte ed aguzze sagome dei kayak.

Una precisazione tecnica è d’obbligo: il kayak è una canoa dotata di pagaia a doppia pala, chiusa da un “ponte” da cui si ricava il pozzetto. Essa è originaria dei paesi artici e le popolazioni Inuit, che ne sono gli inventori, ne fanno uso per gli spostamenti e per la caccia tra i ghiacci.

Tra i primi ad aggregarsi al “movimento” canoistico vi sono Gianni Vitale ed Eugenio Costanzo il quale crea il gruppo facebook a cui viene assegnato il nome di “Kalabrian Kayak Scolacium”.

Le escursioni si ripetono sistematicamente e il 14 luglio 2014 un nutrito gruppo di kayaker “Kalabrian” si unisce al marchigiano Roberto Rabboni, partito da Porto Recanati per un pellegrinaggio in canoa che lo porterà sino al Vaticano da Papa Francesco.

L’idea originaria si arricchisce di nuovi contenuti e, sul finire del 2014, nasce “Kalabrian H2O”, un progetto che mira ad allargare il campo di azione del sodalizio in ambiti diversi da quello squisitamente “canoistico” in ossequio al principio, ritenuto più funzionale, del “non solo kayak”.

L’intento del gruppo, dunque, è quello di affermare e diffondere una sorta di “cultura del mare e del territorio” attraverso la pratica del kayak ma anche promuovere altre attività: dalla fotografia alla tutela dell’ambiente, dalla poesia all’arte.

Varie sono le iniziative promosse dall’associazione finalizzate alla promozione del territorio: visite guidate ai siti storici e archeologici, attività di sensibilizzazione ambientale, conferenze, appuntamenti per fotoamatori, escursioni e “lezioni” di canoa dedicate ai simpatizzanti.

Nel mese di marzo 2016, dopo aver partecipato ad una selezione pubblica, Kalabrian H2O si aggiudica la concessione in locazione di un chiosco di proprietà comunale sul lungomare di Giovino che diventerà, appunto, la sede operativa dell’associazione.

Nel chiosco si organizzano incontri periodici ed eventi culturali tra cui merita una particolare menzione “Caffè Kalabrian”, l’appuntamento artistico e letterario del venerdì il cui scopo è quello di meglio conoscere gli autori ed i maestri locali promuovendone l’opera.

Nel mese di agosto 2016 Kalabrian H2O ha organizzato la traversata in kayak del Golfo di Squillace: una escursione a tappe, da Monasterace a Le Castella.

La traversata, a cui hanno partecipato complessivamente dieci kayaker, si è completata in quattro tappe (Monasterace – Isca dello Ionio – Catanzaro Lido – Sellia Marina – Le Castella) con un bivacco notturno sulla spiaggia di Isca dello Ionio.

Quello stesso anno viene lanciata la prima edizione di “Scrivilo al Mare”, una raccolta pubblica di poesie che, avvolte in un piccolo fusto di bambù e sigillate con un tappo di sughero, verranno lanciate in mare.

Un minuscolo vascello viene rinvenuto con il suo carico di versi sulle spiagge siciliane di Augusta nel mese di febbraio del 2017 e la ragazza che lo ritrova, una statunitense, contatta immediatamente gli organizzatori.

Il sodalizio è molto sensibile alle tematiche ambientali e lo stesso promuove una campagna di sensibilizzazione per la tutela della foce del fiume Corace le cui sponde costituiscono habitat privilegiato per decine di specie di uccelli, anche di rilievo comunitario.

Ed è proprio ad una di queste specie, ispirandosi alle fotografie di Kalabrian H2O, che l’artista Nuccio Loreti dedica una sua opera, realizzata in acciaio: “L’airone del Corace”.

Tra le iniziative che riscuotono successo vi è la contemplazione in mare dei grandi fenomeni cosmici: le albe, i tramonti e le eclissi.

Ma, a prescindere dalle iniziative “straordinarie”, le attività di routine di Kalabrian H2O si svolgono a cadenza settimanale, tutto l’anno, soprattutto durante i weekend.

La navigazione con i kayak lungo la costa, in buona sostanza, oltre a rappresentare un beneficio per la salute, consente a coloro che praticano questa disciplina di raggiungere siti meravigliosi di cui la Calabria è costellata.

Ciò avviene in modo eco-compatibile, essendo per definizione il kayak un mezzo ad emissioni zero, non inquinante, e dunque ideale per chi ama osservare e vivere la natura senza provocare impatti nocivi su di essa.

L’associazione, in definitiva, in quasi dieci anni di attività, ha centrato l’obiettivo che si era prefissato sin dai tempi della sua fondazione, quello cioè di vivere il mare per dodici mesi all’anno celebrandone in ogni forma il suo indiscusso fascino.

L’auspicio finale è che con il completamento del porto di Catanzaro Lido si possa trovare, al suo interno, una sistemazione che renda più comodo e sicuro l’uso del kayak anche nel periodo invernale consentendo a questa disciplina, salutare e rispettosa dell’ambiente, di prosperare diffondendosi anche tra le fasce più giovani della popolazione con nuovi e coinvolgenti sviluppi anche in campo agonistico.

Gianluca Bellacoscia

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