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Tutto nasce da un atto d’Amore.
È per quello che apriamo gli occhi alla vita, quella vita che non è degna di essere vissuta se non è riscaldata da un sentimento dai mille volti e dalle mille sfaccettature: è Amore quello di mamma e papà; è Amore quello che ci fa battere il cuore per la prima volta; è Amore quello che ci fa tendere la mano ad un amico in difficoltà, ad una persona triste, bisognosa, sola, desiderosa di affetto.
È così che riusciamo a riempire i nostri giorni, a colmare i nostri vuoti, ad eliminare barriere, a saltare ostacoli, a cancellare rancori, a superare limiti, “a costruire ponti e ad abbattere muri”, anche quando seguire il messaggio evangelico appare non difficile, ma impossibile: l’Amore PUO’!
Eros, Agàpe, Philìa: tanti termini ad esprimere le tante sfumature di significato che l’Amore, vero protagonista della nostra vita, ciò che “move il sole e l’altre stelle”, può assumere. Il divino Poeta racchiude il significato dell’intera Commedia, di Dio, dell’universo, del fatto che l’Amore è il meccanismo del mondo e di tutta la vita con parole incisive, inequivocabili, imperiture.
Beatrice, Laura, Fiammetta appaiono cronologicamente distanti da quella Lesbia che dettò a Catullo uno dei distici elegiaci più famosi della letteratura mondiale: “Ti odio e ti amo. Forse mi chiedi perché faccia ciò. Non so ma sento che accade e questo è il mio tormento”. Un Amore “sanguigno”, passionale è quello che lega Catullo ad una donna che dice di amarlo e poi lo tradisce, ma Catullo non riesce a spegnere quel fuoco per cui arde e che lo consuma: è ciò che accade a noi quando veniamo traditi, feriti e tuttavia continuiamo ad amare, perché l’Amore non è un sentimento che possiamo accendere e spegnere a nostro piacimento, quasi fosse un interruttore!
L’Amore salva, come quando strappa Psiche (la bellissima fanciulla destinata a non conoscere mai la vera identità del suo amante misterioso) dal suo terribile destino e la ama teneramente, senza mai rivelarsi a lei. Ma la curiosità di Psiche spezzerà l’incantesimo e lei dovrà affrontare mille peripezie per riavere Amore… Una favola senza tempo che dimostra quanto la nostra anima (Psiche) non possa fare a meno di questo sentimento e che ancora dimostra quante difficoltà spesso si devono affrontare e superare quando veniamo meno ad una promessa d’Amore per riconquistare la sua fiducia. Chi è mai riuscito a non commuoversi profondamente di fronte alla tragica storia di Amore e morte di Paolo e Francesca o di Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti? Eh sì che anche Shakespeare ha fatto sognare generazioni e generazioni di lettori e spettatori pronti a lasciarsi estaticamente rapire dal fascino immortale ed eterno di personaggi letterari che sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Perché l’Amore è il vero “motore immobile” che ha generato talenti, ispirato poeti e artisti, compositori e musicisti che hanno dato voce a ciò che noi spesso non siamo in grado di esprimere ed è tanto più coinvolgente, quando in una sala cinematografica o comodamente seduti sul divano di casa, catarticamente le storie altrui diventano la “nostra” storia, quando le parole del testo di una canzone ci accarezzano l’anima, guariscono le nostre ferite, consolano le nostre pene, ci scaldano il cuore e ci fanno sognare, trasportandoci in un mondo parallelo dal quale a volte non vorremmo staccarci.
“Pensavo fosse amore… invece era un calesse”: quante volte accade di rimanere ostinatamente legati a un amore che Amore non è. Ciò accade perché “siamo fatti per amare”.
Amiamo, anche quando diventa difficile, anche quando tutto sembra perduto, perché dall’Amore non può nascere il suo contrario; perché l’Amore può solo farci diventare persone migliori, anzi… PERSONE!

Prof.ssa Guarnieri Rossella – Docente di Italiano e Latino

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