Seleziona una pagina

Il 28 dicembre 2022, giorno in cui la Chiesa ricorda San Francesco di Sales, Papa Francesco ha pubblicato la Lettera Apostolica “Totum Amoris Est” – Tutto appartiene all’amore. L’esortazione, è un vero e proprio inno all’amore, quasi un’enciclopedia che partendo dalla “A” iniziale di Amore irradia gratuità, devozione e vita. San Francesco di Sales, in una svolta della sua vita, da attento scrutatore del cuore umano, visti gli scarsi frutti che otteneva con la predicazione, si diede alla pubblicazione di fogli volanti, che egli stesso faceva scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai muri, così da meritarsi, per questa originale attività pubblicistica, il titolo di “Santo patrono dei giornalisti” e di quanti diffondono il cristianesimo servendosi dei mezzi di comunicazione sociale. Chissà che Papa Francesco, proprio in occasione del IV centenario della morte di San Francesco di Sales, autore del “Trattato dell’amore di Dio”, abbia voluto affidare al Santo Patrono dei comunicatori questa “dolce emozione” affinchè essa possa essere diffusa e innervare tutte la attività umane! Mi piacerebbe, per la carica che trasmette, poter vedere questa esortazione, nello stile sinodale, non solo negli ambienti ecclesiali, ma in mano a un viaggiatore in treno senza cuffiette, a un giovane seduto sulla panchina dell’università, a un genitore che aspetta la figlia che esce da danza, a una nonna che accompagna i nipoti al parco, a una mamma con il velo, ad un contadino che semina e raccoglie… Insomma, un testo come questo ci abitua al discernimento, alla contemplazione che “in sé è migliore dell’azione e della vita attiva” e merita molto, molto di più dei circuiti ecclesiali. Il criterio è l’amore si legge, perché esso parte dal cuore umano ed è “l’amore che da perfezione alle nostre opere”. Questo è l’antidoto all’egocentrismo, all’autoreferenzialità, alla superficialità, perché l’amore generato con gratuità produce amore. Vi è la necessità di coniugare “l’ego sum” con “l’ego cum”. Penso che sia decisivo tornare alla riflessione sulla relazione, cioè la natura umana come ego cum, ossia la relazione interpersonale. Il volto dell’altro. Non solo io, non solo tu, cioè il rapporto col prossimo immediato, ma anche la relazione col “terzo”, cioè con chi non conosci, lo “straniero” che però appartiene alla tua stessa umanità. L’Amore è gratuito e lo stile deve essere quello della gratuità. La spinta missionaria non si colloca nella logica della conquista ma in quella del dono. La gratuità, frutto maturo del dono di sé, ci chiede di dedicarci alle nostre comunità locali, alle famiglie, assumendo la responsabilità dell’annuncio; ci domanda di ascoltare i nostri territori, sentendone i bisogni, intrecciando relazioni fraterne. Abitare la storia, quella che ci è stata consegnata e abitarla con fiducia. “Nella Santa Chiesa tutto appartiene all’amore, vive nell’amore, si fa per amore e viene dall’amore”. Questa la testimonianza di laici-cristiani che deve essere quotidiana, tangibile. San Francesco di Sales, in ogni attività, si butta sempre nelle braccia del Signore. Di grande attualità è l’intuizione di abitare il cambiamento. Da dove partire allora? La bandiera a scacchi che segna la partenza, deve essere la saggezza evangelica. Solo in questo modo si può essere duttili, avere capacità di visione e azione. Dio, si legge, non ci attira con catene di ferro e non ci impone niente, lascia intatta la libertà, ma ci tiene per mano come un papà e una mamma fanno con il proprio figlio. Con questa logica, noi non siamo spettatori passivi ma co-creatori. Scelta cruciale è anche quella della devozione. Che non deve essere assurda e superstiziosa ma si deve aggiungere alla carità che deve essere pronta, attiva e diligente e illuminare la vocazione di ognuno. Questa è la chiamata alla Santità nel mondo contemporaneo. I santi, della porta accanto, (esortazione Gaudete et Exultate) che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita. Ecco la vita, appunto l’estasi della vita! Mi permetto di dire che l’esortazione, sulla scorta della vita di San Francesco di Sales riattualizza la Lettera a Diogneto, un testo cristiano in greco antico di autore anonimo, risalente probabilmente alla seconda metà del II secolo: “i cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti. Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere. Questa dottrina che essi seguono non l’hanno inventata loro in seguito a riflessione e ricerca di uomini che amavano le novità, né essi si appoggiano, come certuni, su un sistema filosofico umano… si propongono una forma di vita meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile. Abitano ognuno nella propria patria, ma come fossero stranieri; rispettano e adempiono tutti i doveri dei cittadini, e si sobbarcano tutti gli oneri come fossero stranieri; ogni regione straniera è la loro patria, eppure ogni patria per essi è terra straniera”. Una charitas che si fa carne che per noi cristiani è croce e risurrezione. Suggestiva e attraente quando si descrive il Golgota come “il monte degli innamorati” perché è solo lì che si comprende che “non è possibile avere la vita senza l’amore, né l’amore senza la morte del Redentore”. Ancora una volta, con questa esortazione, papa Francesco ha cambiato la narrazione, partendo dalla concretezza per arrivare ai principi. In conclusione: ritengo fondamentale il tema della PARTECIPAZIONE con i principi che sopra ho cercato di descrivere, che non è solo il fatto che noi dobbiamo prendere parte, ma ci fa capire che noi siamo anche parte di un qualcosa, siamo parte di un popolo, siamo parte di una città, siamo parte di qualcosa, e quindi ci sono questi due aspetti: “ti sei preso cura degli altri o ti sei indignato? Hai cercato il capro espiatorio?” Niente di tutto questo! Dobbiamo sentirci protagonisti a servizio del bene comune senza tirare i remi in barca bensì prendendo il largo!

Claudio Venditti – Responsabile Diocesano Ufficio Giustizia e Pace

Scopri di più sul Mosaico e su

Fondazione Città Solidale Onlus

Visita il nostro sito www.fondazionecittasolidale.it

Vai