Seleziona una pagina

Mjriam Capula – Ricercatrice

Cosa significa oggi essere donna nel mondo della scienza? È una domanda che mi accompagna da tempo e che trova spazio nella mia quotidianità fatta di laboratori, analisi e riflessioni.

Sono una ricercatrice. Il mio percorso ha avuto inizio a Catanzaro con gli studi in biotecnologie, per poi proseguire a Bologna, in Olanda e a Pisa, dove ho ottenuto un dottorato in medicina traslazionale. Ho frequentato laboratori di ricerca impegnati nel campo oncologico, ambito che mi affascina profondamente per la sua complessità, ma anche per la possibilità concreta di fare la differenza nella vita delle persone.

Sin da bambina sono stata incuriosita dal corpo umano, da quella perfezione invisibile che tiene in equilibrio tutto. Ogni cellula, ogni meccanismo molecolare è un ingranaggio prezioso, e comprenderlo è il primo passo per poter intervenire quando qualcosa si rompe. In questa mia passione, non mi sono mai sentita “meno” perché donna, ma ho percepito quanto ancora oggi, in alcuni ambiti, il genere possa influenzare il modo in cui viene accolto il nostro contributo.

Il settore scientifico è storicamente stato dominato da figure maschili. Tuttavia, le cose stanno cambiando. Sempre più donne si avvicinano alle materie STEM, rompendo barriere culturali e sociali. Guardiamo a figure come Rita Levi-Montalcini o Marie Curie non solo con ammirazione, ma come fari che ci hanno aperto la strada, dimostrando che la scienza non ha genere, ma solo passione, dedizione e coraggio.

Eppure, la strada da percorrere è ancora lunga. Se è vero che le donne nella scienza stanno aumentando, è altrettanto vero che i ruoli decisionali restano spesso in mani maschili. E quando una donna raggiunge posizioni di vertice, il prezzo da pagare è alto. Tante, troppe, rinunciano alla maternità o sono costrette a rimandarla. In un sistema che non contempla le pause, che impone scadenze basate sull’età o sul numero di pubblicazioni, la vita privata rischia di diventare un ostacolo.

La voce delle donne nella scienza oggi si fa più forte, più chiara. Non chiediamo privilegi, chiediamo possibilità: di esserci, di contribuire, di scegliere. E, in questo, il nostro essere donne non è una debolezza, ma una forza. Un punto di vista diverso – non più giusto, ma complementare – che può davvero fare la differenza.

La donna, oggi, non è più solo destinataria di aiuto, ma protagonista del cambiamento. E lo fa anche con la scienza, con la conoscenza, con la passione. Con la consapevolezza che ogni piccolo passo può essere una conquista per tutte.

Scopri di più sul Mosaico e su

Fondazione Città Solidale Onlus

Visita il nostro sito www.fondazionecittasolidale.it

Vai